Chi scrive nel nostro magazine
Si diploma in Chimica Tintoria a Napoli, e subito dopo la scuola parte per un anno di studio/lavoro a Londra e da lì le si aprono le porte per collaborazioni con aziende estere che la porteranno a viaggiare per il mondo nei 15 anni successivi.Il background tecnico, non le impedisce di esprimere una parte della sua personalità spiccatamente creativa, che la porta a realizzare il primo jeans idratante ed a sperimentare trattamenti responsabili mirati a ridurre sensibilmente il consumo di acqua e prodotti chimici. Il rispetto profondo ed intoccabile per la vita, accompagna tutto quello che fa e l’evoluzione del suo pensiero.
Nel 2021 è stata invitata a prendere parte alla creazione della candidatura per Covilhã città creativa del Design in Portogallo e patrimonio Unesco, in qualità di curatrice per la sezione del tessile e della moda.
Fashion Institute of Technology.
Negli anni successivi la designer è stata spesso invitata come guestspeaker in diverse scuole e università (Axis College, University of the Incarnate Word, Bocconi, 24Ore Business School e Polimoda Firenze) per raccontare il valore dello zero-waste e approfondire il discorso sulle strategie di design. Dal 2021 è membro della giuria di Redress Design Award, il più grande concorso di fashion design sostenibile al mondo organizzato da Redress e attualmente collabora con C.L.A.S.S. Eco Hub come project coordinator.
Collabora con diverse organizzazioni dedicate alla moda sostenibile, tra cui la United Nations Economic Commission for Europe e la Union of Concerned Researchers in Fashion. Riveste il ruolo di Law & Sustainability Expert per rén collective.
Si occupa del rapporto tra design e processi produttivi all’interno del settore moda, con attenzione allo studio della sua filiera a supporto di una transizione sostenibile.
Da qui è nata anche l’idea di realizzare una linea di intimo chiamata Wabi Sabi, con attenzione particolare alla struttura del reggiseno e alla scelta dei tessuti innovativi e sostenibili. Attualmente lavora come Responsabile Comunicazione, Marketing e Ricerca Tendenze in Nova Fides, lanificio innovativo e all’avanguardia con sede a Prato.
Il team è composto da professionisti con diversi background maturati sia in piccole realtà che in aziende strutturate: dall’assistenza legale al design, dallo sviluppo prodotto al marketing, dalla supply chain al digital design.
Dal 2019 è parte di Women20 Italy, engagement group ufficiale del G20 sulla parità di genere e diversity, e nel 2020 è stata scelta come Sherpa di Women20 per la presidenza italiana del G20 del 2021. Dal 2022 è tra i Gender Advisor di Women7 (Presidenza G7) dove è stata nominata Co-Chair del Gruppo di Lavoro su Climate Justice e questioni di genere. Dal 2022 ha fondato la ESG Boutique per accompagnare le aziende in percorsi di sostenibilità e diversity. È stata nominata da Start up Italia come una delle 100 donne che sta cambiando l’Italia e nel 2020 è tra i change-maker scelti da Papa Francesco per ridisegnare una nuova economia sostenibile. Ha realizzato un Tedx Talk a Catania nel 2019 e a Cortina nel 2021. Ha una Laurea Luiss in Relazioni internazionali, un Master in Bocconi su Management dell’Ambiente e Responsabilità delle Aziende e un Diploma di specializzazione in Sustainable Risk Management presso Yale.
Lo sfogo creativo si chiama Morgatta Collection, il mio ultimo progetto che unisce slow fashion, scrittura, upcycling e sostenibilità.
Pubblicazioni: due libri sull’arte della seduzione “La bruttina Che conquista”, 2012 e “Come tenersi un uomo dopo averlo conquistato“, 2013; nel 2016 un saggio di controtendenza e consapevolezza sulla moda, “Sfashion” (Morellini, 2016), la guida “Firenze al Femminile” (Morellini, 2017) e quella di Ibiza “Ibiza Low Cost” (Morellini, 2018).
Nel 2020 ho fondato, insieme a due socie, Sfashion-net, un network dedicato a micro-imprese e brand indipendenti con un’impronta slow+sartoriale+sostenibile+social+soul; e W(e)ave Magazine, la prima rivista italiana dedicata interamente alla slow culture.
Il nome Trama Plaza è in memoria del crollo del Rana Plaza in Bangladesh, fabbrica tessile che produceva abbigliamento per grandi marchi della moda occidentale. Nell’incidente morirono 1.134 persone. La Trama è metafora della ricostruzione del tessuto, quel tessuto sociale composto dalla storia di ogni singola persona. L’associazione è composta da un collettivo di più di cinquanta donne attive sul territorio nazionale, che di anno in anno si arricchisce di professioniste con background ed esperienze diverse, che condividono la visione di un mondo più sostenibile e una grande passione per l’arte e l’industria della moda. Un collettivo al femminile che agisce sia sul côté artistico, con la produzione di spettacoli multidisciplinari che raccontano la sostenibilità nell’industria tessile attraverso l’opera GIRALAMODA, sia sul lato divulgativo grazie ad una redazione interna, che si occupa di cercare i migliori eventi di moda sostenibile in Italia e redigere giornalmente l’AGENDA DI MODA SOSTENIBILE.