di Paola Baronio
Sembra una ragazzina, ma basta scambiare due chiacchiere con Barbara Gallizioli per scoprire la sua concretezza, derivata da una vita ricca di esperienze e di scambi.
Barbara è animata da un’autentica vocazione verso il sociale e ha la capacità di dare vita a progetti che rispondano ad esigenze e a bisogni concreti delle comunità con le quali viene in contatto.
Fra qualche riga vi racconteremo della cooperativa La Terza Piuma e la ragione per la quale Barbara ha frequentato i corsi di moda etica e sostenibile di out of fashion. Ma prima vale la pena conoscere il suo percorso nel volontariato e il suo impegno in tante associazioni attive nel tessuto sociale e culturale di Bergamo e della provincia.
Perché Barbara l’impegno l’ha respirato fin da piccola, in famiglia. Lo zio era sindacalista in Colombia, la nonna materna, insegnante e donna tutto d’un pezzo, era molto attiva nel volontariato. La sua influenza è stata fondamentale, soprattutto quando è venuta a mancare la mamma di Barbara. A quattordici anni, oltre alla scuole, lei si è così trovata a mandare avanti la gestione della casa e ad occuparsi della sorella più piccola di un anno. Lo svago erano le uscite con gli scout. Finalmente però arriva l’università e l’iscrizione alla facoltà di lingue. Per mantenersi agli studi Barbara trova un lavoro in un fast food. E qui svolta: “Ho iniziato a lavorare e mi sono aperta al mondo. Uscivo dalla mattina alla sera, ho conosciuto un sacco di gente e ha scoperto tanti ambienti che non avevo mai avuto modo di frequentare. Ho lasciato gli scout ed ho iniziato a fare esperienze di volontariato nel territorio di Bergamo”.
Barbara si lancia in questa nuova dimensione con l’entusiasmo del neofita e dopo tante esperienze, finalmente approda al Movimento della Decrescita Felice e a Cittadinanza Sostenibile, la rete di economia solidale della bergamasca con il quale lo scorso anno prende parte alla Fiera del tessile.
Arriviamo così all’ultimo impegno di Barbara, ovvero a La Terza Piuma, la cooperativa che ha fondato nel 2014 con Alessandra Gabriele e Laura Savio, due amiche incontrate nell’ambito di Cittadinanza Sostenibile.
La Terza Piuma si trova a Bergamo, in via Divisione Tridentina 4/a ed è uno spazio dove i valori della sostenibilità – economica, ambientale e personale – sono applicati nel concreto e sotto tanti aspetti diversi. C’è un ampio negozio dove sono in vendita abiti nuovi realizzati secondo le buone pratiche della moda etica e consapevole, e capi abiti usati in ottime condizioni offerti a prezzi vantaggiosi. Il negozio è arredato con mobili e complementi realizzati dalla Cooperativa Sociale il Cammino di Biella recuperando vecchi bancali.
Oltre all’abbigliamento, alla Terza Piuma sono in vendita detersivi biodegradabili alla spina, detergenti per la persona rispettosi dell’ambiente, fasce porta bebè e altro ancora. La cooperativa si occupa inoltre della promozione stili di vita sostenibile attraverso incontri, lezioni e laboratori riservati a bambini e adulti: corsi di cucito, di maglia, sull’agricoltura bio-diversa, sul riciclo e il riuso tessile.
Dopo quasi un anno di attività speso nella promozione della cooperativa (e sprecando anche del tempo a litigare con commercialisti maldestri…) Barbara è in grado di fare un primo bilancio: ha funzionato bene la formula dei corsi di formazione mentre quella relativa al negozio è ancora da perfezionare. Serve un passaparola più attivo e al contempo una maggiore visibilità al comparto del nuovo. “Questi abiti hanno una storia che ha bisogno di essere raccontata, anche con l’ausilio di immagini”, ci spiega Barbara.
Nel frattempo La Terza Piuma sta ampliando la sua offerta di capi, anche con il contributo di designer e stiliste conosciute alle lezioni di out of fashion, come Clara Diana di Giricucio, Ilaria Ragusa, Ileana Genoni e Francesca Schiavone. Barbara ha voluto frequentare le lezioni di out of fashion per approfondire la conoscenza delle tematiche relative alla sostenibilità ma anche alla moda, un ambito del quale finora sapeva relativamente poco. “Sto conoscendo le persone e apprendendo nuove informazioni che trasferisco e trasferirò alla nostra cooperativa”, ci conferma.
Il sogno di Barbara è che la Terza Piuma possa diventare un luogo di incontro, per chi lo frequenta da cliente ma anche per chi ci lavora o vi collabora. Sarebbe bello se intorno alla cooperativa si cementasse una comunità attiva e propositiva. “Ho fatto associazionismo per tanti anni e vorrei trasformarlo in un’attività economica che possa dare un lavoro continuativo ad Alessandra e Laura – ci confida lei -. Il nostro progetto ha raccolto il consenso di tanta gente. E poi dà speranza… per questo mi piace tanto”.
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