Garment +: è questo il nome del progetto nato dalla collaborazione tra una fashion designer inglese e un docente di sociologia medica del dipartimento di Reumatologia del King’s Hospital.
L’obiettivo: sfruttare le potenzialità della moda per migliorare la vita dei pazienti affetti da malattie all’apparato muscolo-scheletrico, che quotidianamente incontrano difficoltà nel vestirsi a causa del dolore, della fatica, della rigidità corporea e della ridotta mobilità articolare.
Spesso per queste persone trovare degli abiti funzionali e al tempo stesso belli non è un’impresa semplice: gli unici indumenti pensati ad hoc sono spesso poco allettanti da un punto di vista estetico e, come è stato mostrato in una recente indagine, finiscono col sottolineare ancora di più la loro condizione di malati, accrescendone il disagio e la sensazione di “diversità”.
Per ovviare a questo problema, Alexa Chana, laureata al London College of Fashion, e la professoressa di Sociologia medica Heidi Lemp, hanno avviato insieme a un gruppo di pazienti dei workshop che porteranno alla sperimentazione di abiti mobility-friendly dal design innovativo.
I partecipanti potranno testare i prototipi dei capi e saranno invitati a restituire le loro impressioni e giudizi, sottolineando se i nuovi abiti abbiano o meno contribuito a migliorare la qualità della propria vita quotidiana.
I risultati avranno una duplice utilità. Da una parte i medici e gli infermieri potranno avvalersi degli esiti della ricerca per supportare le persone affette da artriti reumatoidi o da altre patologie all’apparato muscolo- scheletrico. Saranno cioè in grado di insegnare loro gli accorgimenti necessari per evitare tentativi a vuoto ed errori nello svolgimento delle attività quotidiane, riducendo il senso di frustrazione provocato dalle limitazioni fisiche.
Dall’altra, il progetto si prefigge l’obiettivo di portare all’elaborazione di una sorta di kit per gli aspiranti fashion designer. Una guida che li aiuti ad immaginare e progettare abiti innovativi, in grado di soddisfare le esigenze di diverse tipologie di corpi, con differenti gradi di mobilità, senza tralasciare il valore estetico dei capi, condizione imprescindibile per il benessere psico-fisico di ogni persona.
Per conoscere meglio il progetto: >>>https://www.kcl.ac.uk/Cultural/-/Projects/Garmentplus.aspx
Per leggere l’intervista alla fashion designer Alexa Chana: >>>http://blogs.arts.ac.uk/fashion/2016/01/14/graduate-spotlight-ma-fashion-futures-alexa-feng-kai-chan/
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