Gerard Rubio è l’ideatore di OpenKnit project, un telaio di prototipazione opensource che permette di creare una maglia a partire da un file digitale, passando dall’ideazione alla produzione non solo istantaneamente, ma anche nello stesso luogo, sia esso un’azienda o il fantomatico garage nel quale ogni innovazione degli ultimi 20 anni ha preso forma.
Ora con il suo team ha messo in atto una performance dal titolo “The Wearable Fashion Orchestra”, un esperimento che unisce la danza contemporanea, la moda e l’aspetto tech.
L’abito di ogni performer è equipaggiato con un sistema Wi-Fi che utilizza un computer per creare suoni al sintetizzatore in tempo reale, grazie alla tecnologia Arduino che trasmette e trasforma il segnale motorio del ballerino in output sonoro. Ad ogni movimento del danzatore viene creato un suono, ad ogni coreografia un brano!
“Abbiamo voluto espandere le potenzialità di questa tecnologia su un palcoscenico, quindi ci siamo detti: anziché limitarci ad avere solo uno strumento, perché non avere un’intera band che suona con i movimenti del proprio corpo? Gli abiti stessi sono gli strumenti! Volevamo movimenti (e quindi suoni) fluidi, quindi abbiamo realizzato la performance in collaborazione con una compagnia di danza contemporanea” racconta Rubio.
Sebbene nel passato ci siano già stati alcuni casi di tecnologia indossabile nel campo del fashion design, “The Wearable Fashion Orchestra” testimonia ancora una volta come questo possa essere portato ad un nuovo livello, esplorando le potenzialità di ogni mezzo, unendo coscientemente due sfere di sapere e opportunità che possono così essere rese sempre più a portata di mano ad un numero enorme di creativi, scientifici e umanistici, studiosi e performer, designer e stilisti, che possono ancora una volta in più trovare tra loro un punto di contatto, grazie alle nuove tecnologie combinate con competenze e materiali pregressi.
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