di Paola Baronio
Avanti piano, ma comunque avanti. I grandi brand della moda si avvicinano gradualmente ma sempre più numerosi ai temi della sostenibilità. Ognuno lo fa alla sua maniera e praticamente tutti con grande prudenza, ma è ormai chiaro che quello della sostenibilità è un tema ineludibile dal sistema della moda. L’ultimo esempio arriva dalle sfilate dell’alta moda di Parigi, dove Karl Lagerfeld, per la presentazione della collezione Chanel PE 2016 ha ricreato all’interno del Grand Palais di Parigi un giardino zen e una struttura in legno che è stata dichiarata nel comunicato stampa della maison interamente riciclabile.
“La sostenibilità è un tema di attualità nella moda e un espressione dei nostri tempi”, ha dichiarato Karl Lagerfeld. Il couturier non ha voluto dire – e fare – di più, le creazioni di Chanel indossate dalle modelle in passerella sono lungi da essere definite ecofashion, ma le soluzioni di bioarchitettura dell’allestimento hanno fatto notizia ed aprono nuove prospettive nelle modalità di comunicazione della moda anche nel settore del lusso più esclusivo.
La strategia promozionale di Chanel ci racconta che la sostenibilità è diventata un argomento cool e come tale è utilizzato per suggestionare anche target conservatori come quelli delle ricchissime clienti della maison francese. Il percorsi della sostenibilità verso la dimensione mainstream passa anche dalle eco-passerelle al Grand Palais di Parigi.
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